In primavera anche l’ecolago e la biopiscina hanno bisogno di cure e attenzione ad hoc: ecco un decalogo di consigli per non tralasciare nulla.
1. L’alimentazione dei pesci del biolago
Le riserve di grassi che hanno contribuito al sostentamento della fauna ittica nei mesi invernali sono in via di esaurimento. In coincidenza con l’innalzamento delle temperature, i pesci iniziano a nuotare in superficie: è il chiaro segnale che è tempo di ricominciare ad alimentarli. Per il primo periodo è bene non esagerare con le dosi: il digiuno dei mesi invernali rende i pesci generalmente deboli e affamati, ragion per cui è meglio procedere con mangimi granulari galleggianti. Non appena i pesci si saranno ripresi e saranno più attivi, il mangime potrà essere integrato con alimenti ricchi di vitamine.
2. L’ossigenazione delle acque di biopiscine ed ecolaghi
Come già detto nel primo punto, l’aumento delle temperature fa sì che i pesci salgano più in superficie. Lo fanno per cercare aria, il che evidenzia come il tasso di ossigeno nell’acqua sia insufficiente. Bisogna dunque sostituire un terzo del volume del biolaghetto con acqua nuova.
3. Controllare le pompe idrauliche
È buona norma, in corrispondenza dell’arrivo della primavera, effettuare una verifica dello stato di tutte le pompe idrauliche del biolaghetto e della piscina naturale per assicurarsi che gli impianti non abbiano subito danni durante l’inverno.
4. Pulire la superficie dell’ecolago
Il biolago e la biopiscina saranno probabilmente ricoperti di foglie e altri materiali che si sono depositati sul pelo dell’acqua nel corso dell’inverno. Materiali che devono essere rimossi – avvalendosi di un rastrello o di un retino – per evitare che si depositino sul fondo, decomponendosi e alterando quindi gli equilibri del biolaghetto.
5. I parametri dell’acqua
I parametri dell’acqua (Ph, acidità, durezza, fosforo, nitrati, ammonio, ecc.) devono essere controllati – e, se necessario, devono essere intraprese le procedure adatte alla loro correzione - per scongiurare l’insorgenza di patologie in capo a flora e fauna.
6. Concimazione delle piante acquatiche
Il ritorno della bella stagione pone la necessità di concimare le piante del biolago, senza tuttavia eccedere: una dose sovrabbondante di sostanze nutritive non verrebbe infatti assorbita, bensì dispersa favorendo così lo sviluppo di alghe indesiderate. Per le ninfee e il fior di loto è consigliabile l’utilizzo dell’apposito concime in pastiglie, da somministrare con cadenza mensile fino a settembre.
7. Un nuovo volto per pontile e deck
Per rinnovare il proprio pontile o il proprio deck li si può lavare con un’idropulitrice ad alta pressione, che libererà le strutture dalla patina verde e scivolosa lasciata in eredità dal Generale inverno. Una volta che la superficie si sarà asciugata, sarà sufficiente una rapida passata di olio (meglio con un pennello di grandi dimensioni) per riportare il legno vivo al suo splendore originario, mettendo in risalto nodi e venature che saranno valorizzati anche dalla luce naturale dei raggi solari.
8. Il giardino attorno al biolaghetto
Per quanto riguarda lo spazio verde circostante ecolaghi e piscine naturali, servirà una leggera spazzolatura con una scopa metallica: l’operazione consentirà di raccogliere i materiali che, durante la stagione autunnale e invernale, si sono decomposti e successivamente compattati creando quello strato di “feltro” che si annida tra una piantina e l’altra.
9. Riutilizzo del materiale di risulta
Terminata la spazzolatura del prato, il materiale rimosso non dovrà essere gettato via. Anzi, sarà utilissimo (e ottime) per la concimazione del giardino stesso.
10. I trattamenti per il manto erboso e le piante
Le piante e gli arbusti del giardino che si estende intorno all’ecolago devono essere oggetto di trattamenti preventivi che li mettano al riparo dagli attacchi di parassiti e agenti patogeni. Sul manto erboso, invece, devono essere avviati trattamenti appositi contro le infestanti a foglia larga e le malattie fungine.