Quando si costruisce una casa ci si affida ad un architetto che, grazie a tecnica ed esperienza, saprà progettare la soluzione ideale per ottenere il miglior risultato possibile; la stessa cosa vale quando si vuole realizzare biolaghi e biopiscine.
Questi infatti sono dei veri e propri sistemi viventi che si fondano su un equilibrio naturale che dev’essere opportunamente studiato, poiché altrimenti si rischia di ottenere un impianto mal funzionante.
Per questo motivo è sempre meglio affidarsi ad aziende con comprovata esperienza, che abbiano realizzato diversi lavori, possibilmente in zone geografiche molto diverse ed in questo senso il nostro Paese è una bella palestra.
Come dicevamo, sono diversi gli aspetti di cui bisogna tener conto durante la fase progettuale, di seguito ne elenchiamo solo alcuni.
Analisi dell’acqua di riempimento: la materia prima dell’ecolago è l’acqua di riempimento, quindi prima di iniziare a progettare è necessaria un’accurata analisi di laboratorio che ci indichi con che tipologia di acqua stiamo lavorando.
Posizione dell’impianto: clima, altimetria, esposizione, presenza di aria salmastra, direzione dei venti dominanti, posizione geografica sono aspetti fondamentali poiché dettano la maggior parte delle condizioni importanti quando si parla della progettazione di un impianto.
Materiali da filtrazione: è importante effettuare non solo la corretta scelta di questi materiali, che costituiscono il substrato vitale per piante e milioni di colonie di batteri benefici, ma riservare anche un’attenzione particolare alla loro miscelazione, alla disposizione nella zona di filtrazione, al grado di pulizia e purezza.
Costi di funzionamento: un’importante parte del biolago è costituita dall’impianto idraulico di ricircolo dell’acqua.
Essendo un impianto in funzione tutto l’anno è utile che la progettazione preveda l’utilizzo di apparati a basso consumo che nel lungo periodo garantiranno un sostanziale risparmio energetico.
Piante: la scelta varietale deve tener conto, oltre che della posizione dell’impianto (vedi punto precedente), anche dell’invasività di alcune specie che possono danneggiare l’impermeabilizzazione o egemonizzare l’area di filtrazione.
Molte piante performanti dal punto di vista della filtrazione, possono risultare invasive e disordinate, mentre altre specie regalano fioriture molto belle pur garantendo un ottimo grado di depurazione.
È senz’altro utile e dimostrato variare la composizione floristica in modo da ovviare eventuali periodi climatici delicati.
Fruitori: non trattandosi di acqua clorata, il numero dei bagnanti presenti nella vasca quotidianamente determina aree e volumi dell’impianto.