I termini biolago (o ecolago) e biopiscina (o ecopiscina, o piscina naturale) vengono spesso usati come sinonimi ma in realtà presentano alcune caratteristiche peculiari ben diverse.
Ma andiamo per ordine. Prima di tutto chiariamo cosa sono biolaghi, ecolaghi, biopiscine, ecopiscine e piscine naturali.
Si tratta di
bacini realizzati dall’uomo riproducendo esattamente il contesto di un lago naturale, con acqua vitale in grado di autopurificarsi senza necessità di prodotti chimici (es. il cloro utilizzato nelle piscine tradizionali), tramite fitodepurazione.
Per fitodepurazione si intende il processo naturale per cui piante acquatiche e substrato naturale attivano una serie di reazioni biologiche e di “filtro” che purificano naturalmente l’acqua come avviene, per esempio, nei laghi di montagna, rendendola assolutamente salubre anche per la balneazione.
Si tenga presente che questo processo rende l’acqua di biolaghi e biopiscine indifferentemente idonei anche a soggetti con ipersensibilità cutanea o con particolari problemi dermatologici, a differenza dell’acqua clorata della piscina tradizionale, resa aggressiva per pelle, occhi e per il nostro organismo a causa degli agenti chimici.
Per approfondimenti sull’argomento si veda l’articolo Fitodepurazione, l’utilizzo di piante acquatiche come filtro biologico
E ora che sappiamo che cos’hanno in comune questi termini, vediamo cosa li differenzia:
Le differenze di progettazione e costruttive determinano anche alcune differenze in ambito di manutenzione e costi di biolaghi e biopiscine.
Vale la pena specificarlo: le piscine tradizionali possono essere “riconvertite” in biopiscine senza grosse difficoltà, con i derivanti vantaggi di una ridotta necessità di manutenzione e di una maggiore purezza e delicatezza dell'acqua.
Per maggiori informazioni: Come convertire la piscina in biopiscina.