La tifa è una pianta palustre molto diffusa, caratterizzata da steli lunghi e sottili, che possono raggiungere i 150-300 cm e che culminano in spighe dall’aspetto caratteristico “a tubo”, di colorazione marrone.
La specie più nota è la Typha latifolia, ma al genere appartengono anche la Typha angustifolia, con foglie più strette, la Typha minima e la Typha orientalis, a volte coltivata per ornamento.
La tifa in cucina
Pianta utilizzata nei sistemi di fitodepurazione nei biolaghetti, la tifa presenta diverse parti che possono essere cucinate e mangiate in molti modi. A partire dai getti laterali del rizoma che, bolliti, diventano molto teneri, tanto da poter essere comparati ad asparagi sotterranei. L’utilizzo a mo’ di asparago ben si adatta anche al germoglio della pianta, che presenta un fiore molto tenero, come la gustosa punta dell’ortaggio. Sicuramente una delle parti più nutritive– dal valore iperproteico – è il polline della tifa. Raccolto tramite scuotimento, il polline ha un invitante colore oro e un sapore dolce, che ben si adatta alla preparazione di muffin, pane dolce, biscotti e dolci in genere. Il consiglio è di utilizzarlo in mescola con altre farine o direttamente spolverato e assaporato sul prodotto finale.
Altri usi della tifa
In passato le foglie della tifa venivano intrecciate per realizzare cesti e le infiorescenze per riempire i materassi. Un altro utilizzo alternativo e molto utile è quello che “trasforma” la tifa in un efficace zampirone: il “sigaro” caratteristico di questa pianta, infatti, acceso, produce molto fumo e, pare, tenga lontano le zanzare. Normalmente le tife sono utilizzate dai fioristi e nell’arredo come piante ornamentali per composizioni.