Un biolago di ninfee fiorito è una manifestazione naturale di rara bellezza. Particolarmente apprezzata dai collezionisti di questa particolare pianta con foglie galleggianti, che produce fiori dai colori incredibili per varietà e sfumature, non lascia tuttavia indifferente lo spettatore casuale e gli amanti della natura.
Collezionisti di ninfee: una passione colorata… rustica o tropicale
Le innumerevoli varietà, in termini di specie e colori, hanno fatto sì che, attorno al mondo delle ninfee, si creasse un vero e proprio collezionismo. Chiaramente, chi sceglie di collezionare queste meravigliose piante acquatiche ha bisogno di realizzare un lago apposito, dove le ninfee possano trovare un habitat naturale. Ne esistono di varie specie, sia rustiche, sia tropicali. Di qualsiasi colore: rosa, arancio, bianche, gialle (azzurre e viole solo nelle tropicali), con anche una ventina di sfumature e varietà per colore. Con petalo allungato, stondato, con più o meno petali. E, ovviamente, di ogni dimensione: dalle nane fino alla Victoria amazonica, le cui foglie possono raggiungere i due metri e che arrivano a sostenere addirittura il peso di un bambino (a questo proposito esistono alcune strepitose fotografie). La dimensione del lago naturale per le ninfee dipende ovviamente dalla quantità di specie e, in ogni caso, deve essere abbastanza importante, in quanto queste piante tendono a essere abbastanza esuberanti nella loro crescita.
L’ecolago per le ninfee: manutenzione… solo d’inverno
Per quanto riguarda la manutenzione, in compenso, tende a essere abbastanza semplice e quasi nulla in primavera ed estate, quando è necessario provvedere solo a una pulizia generale e graduale delle foglie che, invecchiando, deperiscono. È con l’arrivo dell’inverno che bisogna rimuovere la parte superficiale, dove ci sono il fiore e le foglie, che muoiono e vanno asportate lasciando solo il rizoma, che permetterà a primavera la nuova fioritura. Per quanto riguarda le specie tropicali, è indispensabile ricoverare le ninfee all’interno, accortezza che, in genere, non deve essere osservata nelle regioni del Sud Italia.