L'estate ha lasciato il passo al lento incedere autunnale, ma chi possiede un biolago o una biopiscina non ha ancora rinunciato a un bel tuffo ristoratore.
Si, perché mentre ai primi freddi i tradizionali impianti natatori vengono svuotati e coperti, un biolaghetto e una ecopiscina danno ancora la possibilità di piacevoli immersioni.
Nei biolaghi e nelle piscine naturali, infatti, la massa d'acqua è maggiore e la temperatura si mantiene calda più a lungo, consentendo agli appassionati di farsi una bella nuotata anche sino alla fine di ottobre. O, in certi casi, anche oltre. Ci sono laghi balneabili e biopiscine che hanno “abituato” talmente bene i loro fruitori che li vedono sguazzare nelle loro acque anche nei mesi più freddi: il tuffo ristoratore quotidiano diviene una abitudine tanto cara che le persone si abituano all'acqua più fredda e ne ricavano il massimo beneficio!
Con buona pace anche delle molte strutture ricettive che sposando la filosofia del biolago sono anche riuscite ad ampliare la stagionalità della loro attività ( I motivi per realizzare un biolago in agriturismo).
Ma i vantaggi di biolaghi e biopiscine rispetto ai tradizionali impianti natatori non riguardano solo l'acqua più pura e delicata (vedi anche: Piscine naturali: i benefici effetti dell'acqua di un biolago) e una più lunga fruibilità.
Biolaghetti e ecopiscine, infatti, con l'arrivo dei primi freddi non vanno né svuotati né coperti, perché sono dei microcosmi vivi e pulsanti 365 giorni all'anno. Persino sotto la neve (per approfondimenti: Il biolago d'inverno).
Certo, come ogni piccolo universo di biodiversità anche ecolaghi e biopiscine necessitano di una qualche piccolo accorgimento per garantire un buon riposo invernale.
Ad esempio, una volta arrivato l'autunno con il suo riposo vegetativo, si può procedere alla potatura delle piante della zona di fitodepurazione così da permettere un miglior sviluppo radicale in inverno e un rinnovo più vigoroso della vegetazione nella successiva stagione primaverile. Volendo, è anche possibile coprire con una rete a maglia sottile la superficie del lago balneabile durante il periodo della caduta delle foglie così da evitare che si decompongano in acqua.
La manutenzione, in ogni caso, è decisamente meno impegnativa di quella di una piscina tradizionale, e non necessita di sostanze chimiche (vedi anche: La pulizia di biolaghetti e piscine naturali)