Il fior di loto in cucina

venerdì 13 giugno 2014

Sono belli, bellissimi da vedere. Ma anche buoni, buonissimi da mangiare.

I tuberi dei fiori di loto sono infatti commestibili, e con loro la natura non è stata per niente avara: ne esistono di qualsiasi forma e dimensione e, di conseguenza, di diverse consistenze e sapori. I migliori – quanto meno per la cucina – sono quelli più grossi e polposi. Non per vezzo: i tuberi che appaiono sottili e disidratati possono rivelarsi una delusione al palato. 

Tuberi del fior di loto: quando raccoglierli e come sceglierli

Il momento migliore per i tuberi del fior di loto è l’autunno, poco prima che le piante si assopiscano per l’inverno: in vista della stagione fredda, infatti, i tuberi hanno accumulato buone quantità di amido. Nell’imbarazzo della scelta è meglio orientarsi su tuberi di 5-7 cm di diametro e 8-12 centimetri di lunghezza, selezionando quelli che mostrano una superficie uniforme, senza increspature o crepe

Come prepararli

Una volta raccolti e dopo averne tagliato le estremità, i tuberi devono essere lavati e strofinati con una spugnetta abrasiva, o in alternativa una spazzola. A questo punto si può decidere di procedere immediatamente con la preparazione di un piatto o di conservare i nostri tuberi; in questo secondo caso, il tubero dev’essere inserito in un sacchetto e messo in frigo per una settimana al massimo. Fate attenzione a non lasciarlo all’esterno: potrebbe germogliare. La cosa non sarebbe negativa di per sé, ma non risponde – non stavolta – ai nostri scopi. Quando si decide di cucinarlo, il tubero dev’essere tenuto a bagno in acqua pulita e poi tagliato a misura per la cottura (le dimensioni dipendono dal piatto che si sta andando a preparare). Non potrete fare a meno di notare che, quando viene tagliato, il tubero di fior di loto rilascia una linfa simile a mozzarella filante, specie se il tubero è acerbo. 

Zuppa o tempura?

Giusto per fare qualche esempio, per la tempura il tubero del fior di loto dev’essere tagliato perpendicolarmente a fettine sottili, mentre per le zuppe si possono utilizzare pezzi più grandi, naturalmente sempre a seconda delle preferenze (c’è chi, per esempio, impazzisce per i cubetti). Anche i tempi di cottura dipendono dai gusti personali: una frittura breve restituirà un risultato molto croccante, per intenderci simile a una carota cruda. Bollito per dieci minuti più o meno, invece, il tubero del fior di loto assume la trama di una patata cotta, con gradazioni variabili a seconda della provenienza e della varietà del fiore. 

 

 

E ora all’opera!

Tempura

Iniziate preparando le verdure, come per esempio carote, melanzane, patate, pomodori, peperoni e, naturalmente, il tubero del fior di loto, da tagliare in questo caso longitudinalmente a fette piuttosto sottili (è importante per la cottura). Immergete poi in olio e friggete in fretta, sino a che non si formerà una leggera pastella. Volendo è possibile aggiungere gamberetti, pesce o tutto ciò che la vostra fantasia associa alla tempura. 

Germogli di soia e tuberi di fior di loto in pancetta croccante

Ingredienti:

Mezzo chilo di germogli di soia

250 grammi di tubero di fiore loto tagliato a strisce sottili

10-20 rametti di erba cipollina (senza estremità e radici) tagliati a listarelle

1 spicchio d’aglio tritato finemente

Pancetta a piacere

Soffriggere lentamente la pancetta sino a farla diventare croccante. Frantumare la pancetta croccante, che diventerà il vostro contorno, in piccoli pezzi. A questo punto, con l’olio già utilizzato per la pancetta, preparate un soffritto con l’aglio, aggiungete le strisce di tubero per 30-40 secondi, i germogli di soia sino a che assumono un colore bianco traslucido e, ancora, l’erba cipollina per 15 secondi. Comporre il piatto di portata aggiungendo un pizzico di pepe e coprendo tutto con la pancetta (e cipolla, per chi apprezza). Se il risultato non fosse sufficientemente saporito si può aggiungere salsa di soia.

Buon appetito!