Quando la biopiscina è fatta male

giovedì 26 marzo 2015

Esistono degli strumenti web, Google Analytics in primis, che ti dicono da dove proviene il traffico del tuo sito. Noi dell’associazione Biolaghetto Italia siamo meravigliati dal fatto che, a oggi, continuino ad arrivare molte visite da un post del 2009, scritto su un forum, dal titolo Attenzione alle Biopiscine, che potete leggere a questo link.

In sostanza l’utente, che si firma con il nickname di P66TNRM, racconta l’(infelice) esperienza conseguita alla realizzazione di un biolago nella sua tenuta alle porte di Roma. Fatta di manutenzione estenuante, mucillagine, proliferazione di alghe, acqua sporca, biopiscina inutilizzabile e incapacità di colui che ha realizzato la piscina naturale di dare una risposta e una soluzione.

Da questa esperienza, ovviamente, P66TNRM ha dedotto che un biolago o una piscina naturale non sono cose fattibili nel clima dell’Italia peninsulare, ma destinate solo ai climi freddi del Nord. Noi l’anno scorso, quando partì questo portale e trovammo questo post quasi per caso, rispondemmo alla giusta indignazione di questo utente insoddisfatto, per esprimergli solidarietà e raccontare a lui e ai molti utenti di questo forum che una biopiscina o un biolago sono possibili, anche a quell’altitudine e a quei climi.

Quello di cui lui è stato vittima è stata probabilmente un’errata progettazione e realizzazione di una piscina naturale, che richiede grandissima conoscenza delle singole componenti naturali che la compongono, oltre che l’accurata selezione di piante a seconda della zona dove verrà realizzata.
Vedendo che, a oggi, molti visitatori arrivano a noi da quel post, abbiamo dedotto che la necessità di capire se davvero ha senso parlare in Italia di biopiscine o se bisogna rifuggire il concetto di piscina naturale, ci porta a condividere con voi la risposta pubblicata sul forum.

Perché sì! Biopiscine, biolaghi, piscine naturali sono realizzabili, anche in Italia e anche nell’Italia del Sud. Ma quella del biolago è una cultura, sviluppata da decenni nell’Europa del Nord, che necessita di essere conosciuta, non copiata, ma adattata alle nostre latitudini. Vi lascio quindi alla nostra risposta al post Attenzione alle Biopiscine, che trovate a questo link e di seguito:

"Buongiorno, leggo con interesse e curiosità la sua segnalazione e la discussione che ne è seguita.  Ne sono dispiaciuto ma non sorpreso.  Il motivo che ha spinto me e altri 4 amici e colleghi a costituire, proprio a fine 2013, l’associazione Biolaghetto Italia, dopo oltre un decennio di progettazione, realizzazione e sviluppo di biolaghi in Italia è stato proprio il constatare che nel nostro Paese ancora mancano cultura e reale conoscenza del concetto di piscina naturale anche, purtroppo, da parte di coloro che dovrebbero essere i professionisti.

Per questo motivo abbiamo dato vita a un magazine informativo e culturale, , che la invito a visionare, fiducioso che qui possa trovare molte informazioni utili a lei e a chiunque per comprendere cosa sia realmente un biolago e le sue potenzialità quando ben fatto.
Non ho sufficienti dati, né voglio, in questa sede, analizzare nel dettaglio il caso che lei porta a dimostrazione. Quello che mi preme, invece, è condividere con lei e con chi partecipa a questa discussione ciò che, professionalmente e ancora prima privatamente, posso dirle sui biolaghi che, non a caso, tanto successo hanno avuto e stanno avendo nei Paesi del Nord Europa, dove la cultura del benessere, della naturalità e del risparmio energetico è decisamente evoluta e praticata. Il biolago è uno specchio d’acqua costruito dall’uomo replicando i processi biologici che avvengono in natura, tramite un processo di fitodepurazione a mezzo di piante acquatiche (supportate generalmente da sistemi di pompe meccaniche), così da ottenere un’acqua pura, non trattata chimicamente e paragonabile a quella dei laghi alpini. 

Partiamo dal presupposto che il biolago può non essere balneabile ma, per esempio, ornamentale, per pesci, per piante acquatiche e, chiaramente, in questo caso l’acqua può avere parametri di salubrità diversi.  Parlando però di piscine naturali voglio precisare che un biolago balneabile ben studiato e ben fatto è a tutti gli effetti un organismo autorigenerante che, come i laghi di montagna appunto, garantisce acque limpide e naturali, in cui non è necessario gestire la carica batterica tramite cloro e prodotti chimici, spesso aggressivi per la nostra salute (questo articolo in cui si mettono a confronto le acque di piscina tradizionale e naturale potrebbe forse essere di suo interesse: Articolo Piscina o Biolago? Non solo acqua..).


A tal proposito le segnalo l’esperimento di una tesi sviluppata con l’Università di Siena sul modello delle prove igieniche che nei Paesi nordici vengono fatte con regolarità da anni: iniettati in 100 mc d’acqua batteri ad altissima carica patogena (es. escherichia coli, enterococco fecalis, ecc.), è stato verificato che in 90 ore la fitodepurazione ristabilisce le condizioni di purezza e balneabilità (Articolo Fitodepurazione, la purificazione naturale dell’acqua contro i batteri patogeni).

Bisogna però anche dire che chi sceglie un biolago è una persona che ama la natura e vuole riscoprire un contatto con essa. Non è quindi una persona che può aspettarsi - ma in genere neppure li vuole - gli standard di sterilizzazione chimica delle piscine trattate con cloro. Così come la presenza di alcuni elementi naturali (qualche alga, qualche insetto, etc,) in giusta misura sono non solo normali ma graditi.
Immergersi in una piscina naturale significa immergersi in un’acqua naturale, non aggressiva su pelle e capelli, godere dei profumi e dei ritmi della natura.  Del resto, chi sceglie un biolago vuole proprio avere un elemento naturale che, come tale, durante i mesi invernali non va coperto con un telo o svuotato, ma vive la sua stagionalità di organismo vivente.

Un biolago in autunno, con le foglie che cadono, o coperto di neve di inverno e magari ghiacciato fa proprio parte dell’esperienza sensoriale di chi sceglie questa tipologia di piscina naturale. È un piacere da godere tutto l’anno. E sì, può capitare, come successo a lei, che disattivando il sistema filtrante in autunno/inverno le acque si intorbidiscano, ma il riavvio del sistema e la filtrazione naturale dovrebbero garantire, nel giro di pochi giorni, il ripristino della situazione di normalità.

L’argomento, mi creda, sarebbe molto molto lungo, oltre che indubbiamente affascinante, ma in questa sede mi sono probabilmente già dilungato troppo. Quello che posso fare è permettermi di invitarla a navigare il sito che abbiamo appena inaugurato proprio per parlare di biolaghi e mettermi a sua disposizione per qualsiasi altra necessità.”


Aggiungerei, rispetto alla mia risposta pubblicata allora e per completezza di informazioni, un’altra nota, per chi sceglie un lago naturale in genere gradita: occasionalmente possono esserci rane e girini come ospiti occasionali.